Scuola
«Disobbedire all’università-azienda»
Università e ricerca Il filosofo Tullio Gregory critica la valutazione dell’Anvur e gli esiti della riforma Gelmini. Non si placa la polemica sull’agenzia di valutazione della ricerca e i suoi metodi burocratici: «È stato imposto un linguaggio bancario»
Il filosofo e accademico dei Lincei Tullio Gregory, membro della British Academy di Londra dal 1993 e dell'American Academy of Arts and Sciences dal 1994, directeur d'études all'École Pratique des Hautes Études della Sorbona a Parigi
Università e ricerca Il filosofo Tullio Gregory critica la valutazione dell’Anvur e gli esiti della riforma Gelmini. Non si placa la polemica sull’agenzia di valutazione della ricerca e i suoi metodi burocratici: «È stato imposto un linguaggio bancario»
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 3 ottobre 2013
Quindici anni dopo la prima valutazione della ricerca universitaria voluta da Margaret Thatcher in Inghilterra nel 1986, nel 2011 anche l’Italia ha avviato la sua prima esperienza con l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Oggi un sistema mal concepito, al quale prima il centro-sinistra nel 2007 e la successiva riforma Gelmini hanno attribuito un grande potere, tiene in ostaggio un’università tramortita. Le «classifiche» che avrebbero dovuto istituire una graduatoria «oggettiva» tra atenei «virtuosi» e «viziosi» si sono rivelate ben poco «oggettive» (Il Manifesto 26 luglio); la chiusura del processo delle abilitazioni nazionali per stabilire il...