Cultura

Disporsi in circolo, senza cattedra e banchi, per ritrovare la relazione

Disporsi in circolo, senza cattedra e banchi, per ritrovare la relazione

Scuola da abitare A settembre si potrebbe immaginare una ripartenza molto diversa. Che faccia conquistare spazio per la mente, per il dialogo, nella circolarità di pensieri e delle parole, del sentire comune. E se questi circoli, quando possibile, fossero base di attività all’aperto? Magari nei parchi? Avremmo diritto di respirare a contatto con la natura, nell’ampiezza di un ambiente senza confini, viverne l’incanto

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 30 maggio 2020
Sul tanto atteso ritorno in aula a settembre si è letto, ascoltato, visto un po’ di tutto. La questione del distanziamento ci ha messo nelle condizioni di ridisegnare l’ambiente scolastico, la stessa idea di scuola. Sulla «didattica a distanza» si sono spese tante parole. Qualcuno l’ha vissuta in modo drammatico e fallimentare; qualcun altro ne ha letto vantaggi e prospettive; qualcun altro ancora, e siamo in tanti, entrambe le cose. LA DRAMMATICITÀ di non vedersi fisicamente, di non incontrarsi, abbracciarsi, tendere una mano, il fallimento di incollare i nostri studenti per ore ad uno schermo quando ne avevamo aspramente criticato...

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