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Dissidenti a Mosca nell’agosto del 1968
Invasione di Praga A Mosca sette intellettuali furono messi in carcere e in ospedale psichiatrico per aver manifestato con striscioni contro l'invasione di Praga
"per la tua e la nostra libertà"
Invasione di Praga A Mosca sette intellettuali furono messi in carcere e in ospedale psichiatrico per aver manifestato con striscioni contro l'invasione di Praga
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 18 agosto 2018
Yurii ColomboMOSCA
“È mezzogiorno. La Piazza Rossa è piena di gente della provincia. Polizia, soldati in ferie, escursioni. Fa caldo. La zona recintata è deserta, tranne che per la coda al mausoleo di Lenin. Alle 12 c’è il cambio della guardia” racconta Natalja Gorbanevskaja. Era passato da poco mezzogiorno il 25 agosto del 1968, appena quattro giorni dopo l’invasione della Cecoslovacchia delle truppe del Patto di Varsavia, quando Natalja assieme Kostantin Babizkij, Vadim Delon, Vadim Dremljug, Pavel Litvinov e Viktor Fajnberg srotolarono sulla Piazza Rossa uno striscione contro l’invasione che recitava “Per la vostra e la nostra libertà”. La dimostrazione dei dissidenti...