Djaïli Amadou Amal, nell’attesa indocile per sfuggire al dogma del «munyal»
INTERVISTA A colloquio con la scrittrice camerunense a proposito del suo romanzo «Le impazienti», edito da Solferino. «A diciassette anni mi sono sposata: un matrimonio imposto. È grazie alla lettura che mi sono salvata. Per le donne dell’etnia Fulani il sacrificio della propria felicità è a profitto di quella di marito e figli. L’interpretazione faziosa di tutte le religioni rivelate ha come conseguenze la difficoltà e l’impossibilità di distinguere le tradizioni locali dagli stessi testi sacri»
INTERVISTA A colloquio con la scrittrice camerunense a proposito del suo romanzo «Le impazienti», edito da Solferino. «A diciassette anni mi sono sposata: un matrimonio imposto. È grazie alla lettura che mi sono salvata. Per le donne dell’etnia Fulani il sacrificio della propria felicità è a profitto di quella di marito e figli. L’interpretazione faziosa di tutte le religioni rivelate ha come conseguenze la difficoltà e l’impossibilità di distinguere le tradizioni locali dagli stessi testi sacri»