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Dolce&Gabbana, l’Oriente è «rozzo»: uno svarione che nasconde un vuoto

Dolce&Gabbana, l’Oriente è «rozzo»: uno svarione che nasconde un vuoto

Cina/Italia Oggi i cinesi sentono di essere la popolazione di un paese che in trent’anni ha compiuto un salto quantico tra ere storiche. In trent’anni la Cina è passata da una situazione di estrema povertà a quella di potenza mondiale, ormai in procinto di diventare numero uno al mondo e determinare i destini anche di altre zone del mondo. Questa crescita economica ha visto il ritorno di un nazionalismo forte, basato su una sorta di sentimento di rivincita

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 23 novembre 2018
Possiamo anche chiudere un occhio sulla gaffe del vice premier Di Maio che in visita in Cina ha chiamato «Ping» il presidente Xi Jinping. Potremmo anche derubricare a uno svarione storico, il cosiddetto epic fail di Dolce&Gabbana e continuare a cercare i soldi e la partnership cinese. Ma la figuraccia del marchio italiano può anche diventare un evento su cui soffermarsi, ragionando su quanto si conosce in Italia della Cina. Benché non manchino i tentativi, l’Italia è ancora preda di un incredibile orientalismo, ovvero quella prassi di pensare ai paesi lontani come fossero una proiezione del proprio immaginario. Continuiamo cioè...

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