Alias
Donna Summer, le metamorfosi di una «ordinary girl»
Raccolte Pubblicato di recente un cofanetto che racchiude i sette album incisi dalla diva di Boston tra il 1980 e il 1991. Versioni rimasterizzate con l'aggiunta di b side e remix
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/01/14/donnasummerwanderer
Raccolte Pubblicato di recente un cofanetto che racchiude i sette album incisi dalla diva di Boston tra il 1980 e il 1991. Versioni rimasterizzate con l'aggiunta di b side e remix
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 17 gennaio 2015
La disco non era solo nei 4/4 della batteria, era uno stile, una moda e un modello di vita da seguire. Donna Summer dagli orgasmi multipli di Love to Love You Baby che la incoronò regina incontrastata del genere dal 1975 fino al tramonto della «febbre del sabato sera», fece molto di più. Seppe mutar pelle e mantenere anche negli Ottanta un ruolo di assoluta preminenza nel campo della pop music, dimostrando da The Wanderer (1980) – l’ultimo album insieme a Giorgio Moroder e Pete Bellotte – a Mistaken Identity (1991), di sapersi muovere fra generi, produttori e musicisti risultando...