Scuola
Scuola, Quota 96: donne e uomini derubati dal governo
Pensioni Quota 96 è una vicenda paradigmatica: un modo per continuare a fare cassa sui lavoratori e l’esempio di una ipocrisia stridente (nel governo e nel Pd) tra la difesa a parole dei diritti e la capitolazione di ogni buona intenzione di fronte ai dettami dell’austerity e dei tagli alla spesa sociale
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Pensioni Quota 96 è una vicenda paradigmatica: un modo per continuare a fare cassa sui lavoratori e l’esempio di una ipocrisia stridente (nel governo e nel Pd) tra la difesa a parole dei diritti e la capitolazione di ogni buona intenzione di fronte ai dettami dell’austerity e dei tagli alla spesa sociale
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 agosto 2014
Ieri al Senato è stato cambiato il decreto sulla Pubblica Amministrazione: i cosiddetti Quota 96 (ovvero i lavoratori della scuola che a causa di un errore della riforma Fornero, pur avendone diritto, non possono ancora andare in pensione) dovranno aspettare ancora. Con la scusa delle «coperture finanziarie», l’emendamento approvato alla Camera che permetteva loro di andare in pensione dal 1 settembre 2014 è stato soppresso su indicazione della ministra Madia, ma su ordine del Ministero dell’Economia e Finanze (Mef). Il problema infatti era stato sollevato da Cottarelli nei giorni scorsi: secondo il Commissario non si possono finanziare provvedimenti di spesa...