Lavoro

Dopo il Jobs Act, un altro incentivo alle imprese: il sussidio detto di “cittadinanza”

Dopo il Jobs Act, un altro incentivo alle imprese: il sussidio detto di “cittadinanza”Il vicepremier ministro del lavoro e sviluppo Luigi Di Maio

Workfare all'italiana Dopo i 18 miliardi di euro in sgravi alle aziende stanziati dal Jobs Act di Renzi e del Pd la proposta del capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli: «Lo tratterrà l’azienda che assume». Il ministro dell'economia Giovanni Tria: «Sarà un investimento di cittadinanza per evitare sentimenti contrari al libero commercio e l'insorgere di sentimenti contrari all'Europa». Da un simile «investimento» per il mercato e le imprese saranno esclusi 1,6 milioni di stranieri poveri residenti a cui sarà negata la «cittadinanza». La cifra è stata confermata dall'Istat

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 10 ottobre 2018
Le aziende che assumeranno una persona beneficiaria del sussidio di povertà chiamato impropriamente «reddito di cittadinanza» avranno la possibilità di trattenere la quota che spetterebbe alla persona disoccupata. Lo sostiene il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli secondo il quale il sussidio potrebbe essere legato «alla formazione del lavoratore» per renderlo, usando un linguaggio sintomatico, «appetibile per le aziende». Nel caso in cui fosse assunto attraverso il sistema del lavoro gratuito (otto ore per lo Stato), della formazione obbligatoria nei centri per l’impiego da riformare e di un’offerta da accettare su tre, l’assegno non tornerà allo Stato...

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