Internazionale

Dopo l’assassinio di Ali non cambierà nulla

Dopo l’assassinio di Ali non cambierà nulla

Cisgiordania È difficile immaginare che lo sdegno provocato dal rogo doloso che ha ucciso il piccolo palestinese possa portare ad un cambiamento serio della politica del governo Netanyahu nei confronti dei coloni ebrei e del loro ruolo. Alcuni dei ministri sono essi stessi dei coloni, dunque parte del problema non della soluzione

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 2 agosto 2015
Michele GiorgioGERUSALEMME
Lottano in ospedale tra la vita e la morte i genitori e il fratellino di Ali Dawabsha, il bimbo palestinese di 18 mesi ucciso dal rogo della casa di Kfar Douma data alle fiamme da coloni israeliani. Eppure la loro vicenda che, appena due giorni fa, aveva mostrato il volto violento coloni e fatto parlare di “terrorismo ebraico” – parole usate anche dal capo di stato israeliano Rueven Rivlin (e per questo duramente attaccato sul web) – lentamente abbandona le home dei giornali online, i titoli dei notiziari radiotelevisivi. Lo sdegno accompagnato dalle proteste dei palestinesi per l’assassinio di Ali...

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