Europa
«Dopo l’Eta, ora la Spagna ha un nuovo nemico»
Intervista ad Andrea Greppi «Ma dietro la tensione di questi giorni ci sono anche la riforma che ha attribuito alla Corte costituzionale il potere di sanzionare la mancata applicazione delle proprie sentenze e alcuni articoli del codice penale dai tratti autoritari», spiega il docente di filosofia del diritto all’Università Carlos III di Madrid
Il premier spagnolo Mariano Rajoy al senato, accanto alla sua vice Soraya Sáenz de Santamaría, dopo il voto sul 155; sotto Andrea Greppi – LaPresse
Intervista ad Andrea Greppi «Ma dietro la tensione di questi giorni ci sono anche la riforma che ha attribuito alla Corte costituzionale il potere di sanzionare la mancata applicazione delle proprie sentenze e alcuni articoli del codice penale dai tratti autoritari», spiega il docente di filosofia del diritto all’Università Carlos III di Madrid
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 28 ottobre 2017
Jacopo RosatelliTORINO
«Si era entrati in un gioco che non prevedeva potersi tirare indietro: nessuno dei due attori principali poteva prendere una decisione diversa senza deludere il proprio ‘pubblico’». Per Andrea Greppi, docente italo-spagnolo di filosofia del diritto all’Università Carlos III di Madrid, ospite a Torino dell’annuale seminario della Scuola di buona politica, gli avvenimenti di ieri erano già scritti. Professore, lo scontro fra Madrid e Barcellona è dunque l’unica prospettiva? Quel che accade è condizionato da rendite di breve termine: sia al governo del Pp che agli indipendentisti interessa l’escalation della tensione. Dal punto di vista centralista, la fine dell’Eta...