Internazionale
Dopo Pegasus arriva Blue Wolf, palestinesi sempre più sorvegliati
Territori occupati Una app per il riconoscimento facciale usata in particolare a Hebron ha inviato migliaia di foto di palestinesi a un database. Il sistema può seguire le persone anche nelle loro abitazioni. «Ci davano ricompense per scattare le foto», ha rivelato un soldato israeliano
La città vecchia di Hebron – Michele Giorgio
Territori occupati Una app per il riconoscimento facciale usata in particolare a Hebron ha inviato migliaia di foto di palestinesi a un database. Il sistema può seguire le persone anche nelle loro abitazioni. «Ci davano ricompense per scattare le foto», ha rivelato un soldato israeliano
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 11 novembre 2021
Michele Giorgio GERUSALEMME
Cyber intelligence, controllo elettronico, spyware e molto altro. Sono le armi del terzo millennio in possesso delle forze occupanti israeliane per sorvegliare, seguire e sapere quanto è più possibile della vita e degli spostamenti di ogni singolo palestinese. E ogni giorno se ne conosce una nuova in più. Proprio nelle ore in cui si parla dei sei attivisti e difensori dei diritti umani palestinesi sorvegliati per mesi dallo spyware israeliano Pegasus installato nei loro telefoni, un’inchiesta del Washington Post, svolta in collaborazione con Breaking the Silence, una ong di veterani israeliani, ha portato alla luce un progetto delle forze armate...