Alias Domenica
Doppi, fantasmi, specchi tra calli e fondamente
Simbolisti francesi Henri de Régnier soggiornò nella città lagunare dodici volte tra il 1899 e 1924: i Racconti veneziani (tradotti da Robin Edizioni) sono il frutto, topografico e stilistico, di quei suoi vagabondaggi
Una delle illustrazioni di Charles Martin per i Contes vénitiens pubblicati in Francia nel 1927 da Le Livre
Simbolisti francesi Henri de Régnier soggiornò nella città lagunare dodici volte tra il 1899 e 1924: i Racconti veneziani (tradotti da Robin Edizioni) sono il frutto, topografico e stilistico, di quei suoi vagabondaggi
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 settembre 2021
«Le storie erano un incrocio tra il picaresco e il poliziesco, e almeno una, quella che per me continua a chiamarsi Svaghi provinciali, si svolgeva a Venezia, d’inverno. L’atmosfera era crepuscolare e pericolosa, la topografia era complicata da un gran numero di specchi, i principali avvenimenti si compivano dall’altra parte dell’amalgama, dentro un palazzo abbandonato». Questo passo, tratto da Fondamenta degli Incurabili, si riferisce presumibilmente al racconto L’incontro di Henri de Régnier (1864-1936), e di come la sua lettura, associata a quella di altri testi dell’autore francese, avesse rappresentato un forte impulso per Brodskij a compiere un pellegrinaggio laico nella...