Dorothea Lange, sulle strade sabbiose della California
Mostre Monica Poggi, curatrice insieme a Walter Guadagnini della personale dedicata alla fotografa presso Camera a Torino, ne racconta lo sguardo originale, ripercorrendo gli anni Trenta della Depressione e della siccità. «Esordì come ritrattista e poi lavorò con un grande paesaggista, Ansel Adams. Confutò lo stereotipo dell’America e isolò i soggetti, un meccanismo fondamentale per permettere un'immedesimazione, rafforzando il messaggio. Il suo occhio si nutriva della fotografia d’avanguardia e artistica»
Mostre Monica Poggi, curatrice insieme a Walter Guadagnini della personale dedicata alla fotografa presso Camera a Torino, ne racconta lo sguardo originale, ripercorrendo gli anni Trenta della Depressione e della siccità. «Esordì come ritrattista e poi lavorò con un grande paesaggista, Ansel Adams. Confutò lo stereotipo dell’America e isolò i soggetti, un meccanismo fondamentale per permettere un'immedesimazione, rafforzando il messaggio. Il suo occhio si nutriva della fotografia d’avanguardia e artistica»