Cultura

Dorothea Lange, sulle strade sabbiose della California

Dorothea Lange, sulle strade sabbiose della CaliforniaDorothea Lange, Casa di un cliente del progetto Rural Rehabilitation, Tulare, California, agosto 1936

Mostre Monica Poggi, curatrice insieme a Walter Guadagnini della personale dedicata alla fotografa presso Camera a Torino, ne racconta lo sguardo originale, ripercorrendo gli anni Trenta della Depressione e della siccità. «Esordì come ritrattista e poi lavorò con un grande paesaggista, Ansel Adams. Confutò lo stereotipo dell’America e isolò i soggetti, un meccanismo fondamentale per permettere un'immedesimazione, rafforzando il messaggio. Il suo occhio si nutriva della fotografia d’avanguardia e artistica»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 10 agosto 2023
Erano i primi di marzo del 1936 quando Dorothea Lange incrociò, in uno dei suoi viaggi, alcuni campi coltivati a perdita d’occhio. Erano delimitati da un cartello: «Raccoglitori di piselli». Si trovava a Nipomo, in California, come fotografa incaricata dall’agenzia governativa Farm Security Administration per monitorare gli effetti della Depressione americana fra i lavoratori e le lavoratrici agricole. Tornò indietro e si fermò, attratta come una calamita da quel che vedeva davanti a sé. Fu tra quegli anti-eroi e anti-eroine, rappresentanti di un’umanità dolente e dimenticata, agli antipodi del sogno pionieristico, che Dorothea Lange (Hoboken, 1895 – San Francisco, 1965)...

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