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Dove il voto europeo ha rotto il recinto delle élite
Europee Il ceto medio ha votato Pd e M5S, mentre le fasce più sofferenti si sono astenute. Anche il voto europeo va letto dentro il ciclo politico-culturale di un disegno elitario che espello fette crescenti di popolazione
Europee Il ceto medio ha votato Pd e M5S, mentre le fasce più sofferenti si sono astenute. Anche il voto europeo va letto dentro il ciclo politico-culturale di un disegno elitario che espello fette crescenti di popolazione
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 giugno 2014
Nel 1975 un pool di autorevoli intellettuali stilava, per la Commissione Trilaterale – un autorevole think thank conservatore, al di là della leyenda negra che la circonda – un ampio “Rapporto sulla governabilità delle democrazie”. La stesura del rapporto rappresenta una cesura fondamentale nella storia della battaglia delle idee novecentesche, in quanto suonò la diana per quella riscossa neo-conservatrice che poi a partire dal decennio successivo dispiegò per intero la propria egemonia. Si trattava, secondo Crozier, Huntington e Watanuki, di salvare la democrazia liberale, attraverso la concentrazione del potere di governance nelle mani di élites tradizionali, da quell’”eccesso di domanda”...