Georges de La Tour, Le prisonnier (oggi titolato Job visité par sa femme), 1635-’50 ca. – Épinal, Musée d’Art ancien et contemporaine
Alias Domenica
Draconzio, Boezio, Gramsci, teatro-carcere: prigionia e arte dal mondo antico a oggi
Saggi «La Musa incatenata» a cura di Maria Jennifer Falcone e Christoph Schubert, da Carocci
Pubblicato 26 giorni faEdizione del 27 ottobre 2024
I «girarrosti veri o supposti» del prigioniero montaliano, nella seconda delle conclusioni provvisorie della Bufera e altro, celano forse più di un contatto con Il prigioniero (1944-’48) del compositore Luigi Dallapiccola, emblema di una reclusione esistenziale comunque irraggiata da una scintilla di speranza. I rapporti tra ispirazione artistico-concettuale e detenzione – metonimica, reale – segnano una lunghissima traiettoria che affonda le sue radici nel mondo antico e raggiunge a bomba il contemporaneo (e il bombarolo di De André che rinuncia alla sua «ora di libertà» può valere da solida metafora). La Musa incatenata Prigionia e arte dall’antichità all’età contemporanea (a...