Alias Domenica
Draghi e giganti, un volto trendy per il Classico
«Demoni, mostri e prodigi», da Sonzogno Giorgio Ieranò ripercorre, soprattutto sulle orme di Kerényi e di Dodds, l’irrazionale della cultura greca
René Magritte, copertina della rivista surrealista «Minotaure», n. 10, 1937
«Demoni, mostri e prodigi», da Sonzogno Giorgio Ieranò ripercorre, soprattutto sulle orme di Kerényi e di Dodds, l’irrazionale della cultura greca
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 1 ottobre 2017
Sono tempi duri per il «miracolo greco». Per tante ragioni non si cercano né ammirano più nel mondo antico apogei di classicità, perfette esemplarità, assolute eccellenze, poeti e filosofi, marmi scolpiti e candidi templi. La passione per la classicità greca, che in passato ebbe anche forme ideologicamente sospette, pare tramontata definitivamente. La superiorità degli antichi è negata: di qui forse il bisogno di cercare temi che rendano anche i greci primitivi, imperfetti, irrazionali. Come a dire, meno partenoni e più empuse. Questa è la linea seguita da Giorgio Ieranò in Demoni, mostri e prodigi L’irrazionale e il fantastico nel mondo...