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Draghi e il fragoroso silenzio su Regeni
Nuovo governo Per il neo primo ministro la nostra politica estera, fuori dell’europeismo e dall’atlantismo, si liquida con otto righe. Ignorata la Libia, dimenticato l'Egitto. Forse passerà le patate bollenti a un Di Maio estromesso dall'Europa
La campagna Verità per Giulio Regeni – LaPresse
Nuovo governo Per il neo primo ministro la nostra politica estera, fuori dell’europeismo e dall’atlantismo, si liquida con otto righe. Ignorata la Libia, dimenticato l'Egitto. Forse passerà le patate bollenti a un Di Maio estromesso dall'Europa
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 19 febbraio 2021
Visto da Draghi il mondo è vicino e lontano allo stesso tempo. Molto vicino a Berlino, alla Bce di Francoforte e alla Merkel che insieme alla Francia, sono l’ancoraggio, un po’ traballante un verità, di questa Italia a due sole velocità, europeista e atlantista fino allo spasimo. La Merkel tra l’altro a settembre lascia il posto di cancelliere e non è detto che la costruzione europea regga bene, visto che lei, come ben sa Draghi da capo della Bce e salvatore dell’euro, ne è stata il condizionamento ma anche la colonna portante. Il mondo visto dal «banchiere di tutti» è...