Economia

Draghi, il signor «Whatever It Takes» alla prova di una crisi di sistema

Draghi, il signor «Whatever It Takes» alla prova di una crisi di sistemaFrancoforte 2015, contestazione a Mario Draghi, allora presidente della Banca Centrale Europea – LaPresse

Il commissario Dopo avere esercitato da banchiere centrale il ruolo di supplente delle politiche fiscali dei governi il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi potrebbe esercitare lo stesso ruolo dall'altra parte della barricata in una nuova e devastante crisi. La storia recente delle idee sul debito, il reddito, il fisco, i giovani e la moneta. Dall'articolo-manifesto sul Financial Times al discorso programmatico di Rimini fino al rapporto del "Group of Thirty", pratiche e riflessioni pragmatiche all'insegna dell'economia sociale del mercato, variante del neoliberalismo

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 4 febbraio 2021
Negli ultimi due anni del suo mandato da presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha chiesto ai governi europei che hanno beneficiato della «sua»politica monetaria accomodante – il «Quantitative Easing» («Qe») – l’uso espansivo della leva fiscale, ovvero gli investimenti dagli enormi margini fiscali accumulati dalle politiche monetariste che hanno creato asimmetrie spaventose tra gli Stati membri dell’Ue. L’invito era diretto a governi come quello tedesco, mai sanzionato, meno all’Italia che ha seguito la stessa politica ma era gravata -allora come oggi- dal peso del debito pubblico e da prospettive di crescita economica anemica. Nessun governo allora ascoltò quell’invito....

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi