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Draghi tiene in piedi l’euro non l’economia
La Bce alla vigilia del board Euforia sui mercati per il nuovo annuncio di liquidità. Più che i venti di guerra, cui la finanza si piega sempre volentieri, per ora contano di più le promesse del governatore
Il presidente della Bce Mario Draghi – LaPresse
La Bce alla vigilia del board Euforia sui mercati per il nuovo annuncio di liquidità. Più che i venti di guerra, cui la finanza si piega sempre volentieri, per ora contano di più le promesse del governatore
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 2 dicembre 2015
Sono passati più di tre anni dal famoso Whatever it takes di Mario Draghi del luglio 2012 che permise di salvare la moneta unica. Con quell’atto il Governatore cominciò a scrivere una nuova pagina nella storia della Bce, pur senza mettere mano agli statuti e ai Trattati. Al punto che Otmar Issing, la vestale dell’ordoliberalismo tedesco, lo incolpò di interventismo politico. Effettivamente quell’intervento smorzò decisamente la tempesta che avrebbe potuto di lì a poco infliggere all’euro un colpo mortale. Ma tutto questo non è servito a fare ripartire l’economia europea. Tanto è vero che di nuovo i mercati sono appesi...