Cultura

Dramma di potere e violenza per la badessa di Montecastrilli

Un dipinto ottocentesco di Luigi BusiUn dipinto ottocentesco di Luigi Busi

Libri Una storia cupa e sordida risalente a duecento anni fa: un dramma di potere e violenza, che sconvolge l’esistenza degli uomini ma soprattutto delle donne coinvolte

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 20 luglio 2024
Montecastrilli, Umbria, Stato Pontificio: anno 1825, in piena epoca di Restaurazione. La badessa del locale monastero di clarisse, Agnese Pallotta, viene arrestata dal Santo Uffizio (l’Inquisizione romana) insieme al suo confessore, Ambrogio Mignanti. I due sono accusati di «affettata santità» (vale a dire di simulazione di doni o eventi sovrannaturali per acquisire fama di santità), di «peccati contro il sesto comandamento» (ovvero di atti impuri, o «turpitudini», nel linguaggio dell’epoca). La badessa è anche accusata di omicidio, per il presunto avvelenamento di tre consorelle considerate a lei ostili; padre Mignanti di «sollecitazione in confessionale», cioè abuso della posizione di confessore...

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