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Droghe a scuola, educare e non punire

Fuori luogo Il risultato dell’ “inseguimento” del giovane consumatore fino al suo banco di scuola, non comporta solo la stigmatizzazione pubblica di qualche ragazzo e della famiglia, con inevitabili ripercussioni sul percorso di studi, ma anche la denuncia amministrativa o penale

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 6 aprile 2016
Roma, Torino, Caltanissetta, Treviso. Tutta Italia è stata teatro di perquisizioni e controlli dentro le aule scolastiche. Questa è l’eredità della legge Fini-Giovanardi, che se pur abrogata in alcuni suoi articoli dalla Corte Costituzionale, ha lasciato pesanti eredità culturali, di cui sono esempio gli interventi delle forze dell’ordine nelle scuole per reprimere il consumo di sostanze psicoattive. Le scuole e le Asl, anche per via dei drastici tagli dei fondi destinati alla prevenzione, tendono a delegare sempre più l’intervento ai carabinieri, che agiscono la “deterrenza preventiva” con ampio dispiegamento di mezzi. I cani-poliziotto, che qualche tempo fa si notavano all’ingresso...

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