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Droghe e politica. L’estinzione dello «spazio civico»
Fuoriluogo Nel campo delle droghe, ciò che in Italia di fatto funziona è un lobbismo opaco, episodico, disordinato, da cui il movimento di riforma è sostanzialmente escluso, in primis per attitudine culturale. Fanno eccezione poche sedi che, tranne rari casi virtuosi, sono però tavoli che includono il terzo settore nella sua veste ‘tecnica’ di provider di servizi
Fuoriluogo Nel campo delle droghe, ciò che in Italia di fatto funziona è un lobbismo opaco, episodico, disordinato, da cui il movimento di riforma è sostanzialmente escluso, in primis per attitudine culturale. Fanno eccezione poche sedi che, tranne rari casi virtuosi, sono però tavoli che includono il terzo settore nella sua veste ‘tecnica’ di provider di servizi
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 17 agosto 2022
Come movimento che lotta per una profonda inversione di tendenza delle attuali politiche sulle droghe, da tempo facciamo i conti con l’estrema difficoltà di mettere il tema all’interno dell’agenda politica, e più ancora di farlo aprendo un discorso in cui esperienza e conoscenza siano riconosciute e abbiano un qualche ruolo. Non è una questione di carenza di attivismo: gli ultimi anni hanno visto il movimento più che mai vivo e produttivo. Ma condividiamo con tanti altri movimenti sociali il tema, epocale, della crisi del rapporto con la politica istituzionale, insieme a quello, a sua volta politico e non ‘tecnico’, del...