Cultura
Dror Mishani e le donne che raccontano il noir di Tel Aviv
L'intervista Parla lo scrittore israeliano, autore di «Tre» per le edizioni e/o. Una città livida assiste alle gesta di un assassino, ma stavolta protagoniste sono solo le sue vittime. «I miei personaggi non sono agenti del Mossad, racconto la violenza che abbiamo dentro: nell’anima, in casa, nella nostra società»
Tel Aviv, graffiti fotografati da Yael Aisenthal
L'intervista Parla lo scrittore israeliano, autore di «Tre» per le edizioni e/o. Una città livida assiste alle gesta di un assassino, ma stavolta protagoniste sono solo le sue vittime. «I miei personaggi non sono agenti del Mossad, racconto la violenza che abbiamo dentro: nell’anima, in casa, nella nostra società»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 aprile 2020
Ex giornalista delle pagine culturali di Haaretz, docente di letteratura poliziesca all’Università di Tel Aviv, Dror Mishani è una delle figure più sorprendenti e stimolanti del noir israeliano, un genere che si sta progressivamente emancipando sia dai cliché del romanzo d’azione che ruota attorno ai conflitti del Medioriente, che dalla narrativa del «nation-building» del Paese. Quella che racconta Mishani nelle sue storie – la serie dell’ispettore Avi Avraham, di cui da noi sono usciti due capitoli, Un caso di scomparsa e Un’ipotesi di violenza e, ora, questa volta senza il poliziotto introverso della periferia sud di Tel Aviv, Tre (e/o,...