Alias Domenica
Duchamp, fotografia materia grigia
"Duchamp oltre la fotografia", un saggio di Elio Grazioli, edito da Johan & Levi Il medium fotografico letto come lo stumento più proprio della poetica duchampiana: l’impersonalità dello «scatto» rende possibile accedere al mondo dell’«infrasottile»
Man Ray, Duchamp dietro «Rotary Glass Plates» in movimento, 1920, stampata nel 1961
"Duchamp oltre la fotografia", un saggio di Elio Grazioli, edito da Johan & Levi Il medium fotografico letto come lo stumento più proprio della poetica duchampiana: l’impersonalità dello «scatto» rende possibile accedere al mondo dell’«infrasottile»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 19 marzo 2017
Per gli scettici, nessuno meglio di Duchamp incarna la mistificazione dell’arte contemporanea, essendo colui che ha deriso lʼingenuità del pubblico spacciando pisciatoi e ferri vecchi per opere da collezione. Eppure, la sua conquista più grande è proprio il dubbio che con ogni lavoro insinua nell’intelligenza di chi l’osserva, in un gioco infinito di ribaltamento del senso e di rovesciamento delle posizioni, innanzitutto tra autore e spettatore. Duchamp ha schiuso un orizzonte di possibilità impensate e stravolto il concetto stesso di arte rinunciando a ogni forma di abilità artigianale, liquidando l’eroismo e il divismo dell’artista moderno. È grazie a lui se...