Cultura
Dvori, una bambina trasparente
Intervista Un incontro con la scrittrice israeliana Esty Hayim, in occasione del suo primo romanzo «Vite agli angoli», per Stampa Alternativa. «Il ruolo di seconde generazioni è stato impervio. Abbiamo dovuto lenire le ferite dei nostri genitori e far in modo che i nostri figli fossero liberi dal trauma»
Intervista Un incontro con la scrittrice israeliana Esty Hayim, in occasione del suo primo romanzo «Vite agli angoli», per Stampa Alternativa. «Il ruolo di seconde generazioni è stato impervio. Abbiamo dovuto lenire le ferite dei nostri genitori e far in modo che i nostri figli fossero liberi dal trauma»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 18 novembre 2017
Corti capelli biondi e ricci, occhi celesti e mani che si muovono in continuazione a sottolineare le parole, Esty Hayim racconta così Vite agli angoli, il suo primo romanzo edito ora in Italia da Stampa Alternativa (pp.414, euro 18, traduzione di Olga Dalia Padoa). «Penso che le vite agli angoli siano quelle della persone che si trovano ai margini della scena. Sono antieroi che portano sulle loro spalle tutta la storia, le vittime della storia». Esseri umani che proprio in virtù del loro essere fuori luogo ne narrano punti di vista diversi: della Shoah ma non solo, anche di una...