Cultura

Dylan, il cinema e il gioco delle identità

Dylan, il cinema e il gioco delle identitàBob Dylan in una scena da «Pat Garrett e Billy The Kid»

«Ma chi sei?» chiede Pat Garrett. «Questa è una bella domanda», risponde Alias, timido e taciturno, ma micidiale al lancio del coltello. Già ben prima di indossare i panni di […]

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 14 ottobre 2016
«Ma chi sei?» chiede Pat Garrett. «Questa è una bella domanda», risponde Alias, timido e taciturno, ma micidiale al lancio del coltello. Già ben prima di indossare i panni di quel ragazzo dal nome così emblematico nel capolavoro di Sam Peckinpah, Pat Garrett e Billy The Kid, Bob Dylan amava il cinema. Il mistero fantasmatico della luce proiettata sullo schermo così vicino all’elusività e all’inafferrabilità del suo personaggio, magnificamente catturata nel film che gli ha dedicato Todd Haynes, I Am Not There (2007), e che Martin Scorsese ha cercato invano di intrappolare nel suo documentario fiume su Dylan, No Direction...

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