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È anche il crepuscolo delle emittenti locali
Tagli all'editoria Finisce tristemente un capitolo glorioso, per di più scritto da soggetti titolari di concessioni d’uso ventennali. Si rischia una feroce e inesorabile disoccupazione, essendo 4000 gli addetti del settore, dei quali almeno 2000 giornalisti. Quantità - quest’ultima- superiore ai numeri della Rai e nettamente a quelli di Mediaset
Tagli all'editoria Finisce tristemente un capitolo glorioso, per di più scritto da soggetti titolari di concessioni d’uso ventennali. Si rischia una feroce e inesorabile disoccupazione, essendo 4000 gli addetti del settore, dei quali almeno 2000 giornalisti. Quantità - quest’ultima- superiore ai numeri della Rai e nettamente a quelli di Mediaset
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 2 gennaio 2019
La legge di bilancio, approvata con voti di fiducia su un testo ignoto ai più, contiene vere sorprese. È nota la revisione del fondo per il pluralismo, foriera di danni immediati e futuri per le testate locali e indipendenti e d’opinione come il manifesto. Come è ribadita l’incredibile sforbiciata dei tax credit per le librerie e gli esercizi cinematografici previsti dall’omologa legge dello scorso anno. Una trovata «geniale», vista la perdurante crisi della lettura e delle sale. Scuola, università e ricerca maltrattate costituiscono il filo nero, del resto, di un vero e proprio attacco ai saperi. Ritenuti forse, insieme ai...