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È in gioco la verità. La Serie A in campo

È in gioco la verità. La Serie A in campo

Serie A per Giulio Regeni 23-25 aprile, con striscioni e maglie

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 16 aprile 2016

Anche il calcio italiano va in campo per Giulio Regeni. Nel turno di campionato che si svolgerà tra il 23 e il 25 aprile la Serie A si accoda alla B. Saranno i bambini che accompagnano le squadre sul terreno di gioco a esibire lo striscione con la scritta «Verità per Giulio Regeni», mentre gli atleti indosseranno una maglietta con lo stesso slogan.

È stata dunque esaudita la richiesta arrivata al pallone da Coalizione italiana per i diritti e le libertà civili, Antigone e Amnesty International. Una voce per non dimenticare, soprattutto per non consentire all’Egitto di dar seguito all’opera di depistaggio sulla morte del ricercatore italiano. E uno stimolo continuo alle autorità italiane per non abbassare il livello della pressione sul Paese africano.

La conferma dell’adesione della Serie A e B al movimento d’opinione che invoca l’esatta ricostruzione dei fatti che hanno provocato la morte di Giulio arriva in una giornata che conferma la mobilitazione, a tutti i livelli, per tenere alta la guardia sul caso. Dalla politica all’Università, alla stampa, New York Times in prima fila a chiedere all’Europa di rivedere i rapporti con Il Cairo. Ma è soprattutto lo sport – e il calcio è lo strumento migliore – a utilizzare la sua enorme potenza mediatica, spesso password d’accesso per l’inizio di un processo di ricostruzione di rapporti tra Paesi, come il baseball per Cuba e Stati Uniti. Ora intende essere amplificatore di giustizia, per arrivare alla verità su Regeni. Una richiesta, un’esigenza collettiva, virale, anche attraverso i social network.

Anche 11 anni fa era il calcio, con il coinvolgimento di Serie A e B (ma anche Serie C e D) che faceva arrivare al mondo arabo, appassionato dei campioni italiani come Buffon, Del Piero e Totti su Al Jazeera, il grido «Liberate Giuliana, donna di pace», lanciato da dal manifesto per sensibilizzare sulla vicenda Giuliana Sgrena rapita in Iraq. Uno slogan raccolto al volo all’epoca dal presidente della Federcalcio Franco Carraro.

Prima della presa di posizione del calcio italiano per Regeni, con striscione per il ricercatore esposto anche durante il torneo giovanile di Viareggio, lo sport già aveva risposto presente nei giorni scorsi all’appello di Amnesty International. Lo scorso 2 e 3 aprile era stata la pallavolo, Serie A1 e A2 maschile e femminile, a esporre, attraverso i suoi atleti, lo striscione per il ricercatore, rafforzata da pannelli e led a bordocampo, una richiesta collettiva di impegno, che era partita dalle pagine del manifesto lo scorso 31 marzo, per riuscire ad arrivare ai fatti realmente accaduti sulla morte di Regeni, dopo oltre due mesi di ricostruzioni fasulle. E prima ancora è stato il rugby, con la squadra di Udine che dedicava il successo contro Torino del 20 marzo a Giulio, con striscione esposto prima del calcio d’inizio.

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