Politica
«È solo una formalità». Così Renzi inizia lo strappo
Democrack Fuori Bindi, Bersani, Cuperlo e gli altri sette dissenzienti. Il premier teme i voti segreti, per questo non vuole modifiche in Affari costituzionali. E poi chiederà il voto di fiducia
Pier Luigi Bersani e Rosy Bindi alla Camera
Democrack Fuori Bindi, Bersani, Cuperlo e gli altri sette dissenzienti. Il premier teme i voti segreti, per questo non vuole modifiche in Affari costituzionali. E poi chiederà il voto di fiducia
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 21 aprile 2015
Ci è voluto poco, quasi niente, giusto il tempo di una comunicazione ed è partita ’l’operazione epurazione’, quella con cui Matteo Renzi accetta di mettere a rischio la tenuta del Pd. È iniziata ufficialmente ieri sera, si concluderà con ogni probabilità con il voto di fiducia sull’Italicum, che un gruppetto di dem non voterà, rischiando di mettersi fuori dal partito. Ieri sera Ettore Rosato, vicecapogruppo vicario del Pd della camera e di fatto già capogruppo al posto del dimissionario Roberto Speranza, ha convocato l’ufficio di presidenza del gruppo Pd alla camera e ha tenuto un breve discorsetto. Tanto gli è...