Cultura

Edith Bruck, l’ostinato mestiere del testimone

Edith Bruck, l’ostinato mestiere del testimoneAuschwitz, foto di Mario Dondero

L'intervista Parla la scrittrice sopravvissuta alla Shoah che pubblica «I frutti della memoria» per La nave di Teseo. Deportata ad Auschwitz quando aveva solo 13 anni ha dedicato decine di opere a raccontare la sua storia

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 27 gennaio 2024
«Il Giorno della Memoria? Per me è tutti i giorni. E non riguarda soltanto gli ebrei, ma tutti gli esseri umani. Anche se guardandosi intorno viene da pensare che l’uomo non abbia imparato niente dal passato, ma ricominci ogni volta daccapo con l’odio, la guerra, la crudeltà. Io so di non aver cambiato il mondo, ma quel poco che ho fatto credo sia stato importante. E comunque continuerò a raccontare la mia storia finché ne avrò la forza». Deportata ad Auschwitz quando non aveva che 13 anni e poi passata anche per Bergen-Belsen e Dachau, sola sopravvissuta, insieme alla sorella...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi