Cultura
Eduard Escoffet, nel verso fragile di parole e azioni
POESIA Intervista al poeta catalano a partire dalla silloge «Cuciture» (Argolibri). «Dobbiamo sporcarci le mani nell’agire quotidiano. Nei piccoli gesti ci sono grandi rivolgimenti politici. Il mio lavoro è nato in aeroporti, stazioni, hotel, treni e aerei, così come nei club di musica elettronica e passeggiando per le città»
Eduard Escoffet
POESIA Intervista al poeta catalano a partire dalla silloge «Cuciture» (Argolibri). «Dobbiamo sporcarci le mani nell’agire quotidiano. Nei piccoli gesti ci sono grandi rivolgimenti politici. Il mio lavoro è nato in aeroporti, stazioni, hotel, treni e aerei, così come nei club di musica elettronica e passeggiando per le città»
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 11 febbraio 2023
Eduard Escoffet è un poeta catalano tra i più noti a livello europeo per la sua decisa attitudine performativa. Classe ’79, docente di Poesia sonora nell’ambito del Màster en Art Sonor dell’Università di Barcellona, membro del duo musicale Barba Corsini, Escoffet intende l’atto poetico nella pienezza etimologica del termine: un «fare» che procede sinesteticamente dal visivo all’acustico, dall’installazione artistica allo show letterario vero e proprio. Cuciture (a cura di Nancy De Benedetto e Lello Voce, postfazione di Francesco Ardolino, «Chimere» collana diretta da Lello Voce e Valerio Cuccaroni, Argolibri, pp. 128, euro 16,00) è la prima silloge tradotta in italiano,...