Cultura

Eduardo Mendoza e Barcellona, il romanzo di una città mutante

Eduardo Mendoza e Barcellona, il romanzo di una città mutanteUn’immagine d’epoca dell’Esposizione Universale di Barcellona del 1888

Narrativa Ne «La città dei prodigi» (DeA Planeta) le vicende della metropoli tra le due Esposizioni Universali del 1888 e del 1929. La Storia è messa al servizio della narrazione, incrociata con generi diversi: guide turistiche, manuali scolastici, feuilletons, gotico, avventura. Il tutto sostenuto dal canone del poliziesco. Accanto alla «rete» dei ricchi vive quella dei bassifondi, del sordido Barrio Chino, sorta di cloaca a cielo aperto dove allignano povertà, epidemie e prostituzione. Lo scrittore sarà ospite di Bookcity, domenica al Castello Sforzesco.

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 14 novembre 2019
Barcellona: una città chiusa tra il mare e la cerchia delle montagne, che ha conosciuto «anni di splendore e secoli grigi» e che, in balìa di ricorrenti forze centrifughe, pare da sempre impegnata nella costruzione di un’identità collettiva capace di sancire una volta per tutte la sua «differenza». Uno spazio urbano concreto e insieme un luogo dell’immaginario, in apparenza offerto senza riserve allo sguardo dei rari viaggiatori e alla piaga biblica del turismo, ma in realtà pieno di segreti, zone buie e antiche contraddizioni, riflessi in un presente che sembra riassumersi nella profonda lacerazione del tessuto sociale provocata da nazionalismi...

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