Alias

Eftimios, l’ho cullato tutta una notte

Fulmini e saette Eftimios 9/41. L’ho cullato tutta una notte ma non l’ho preso in braccio. Aveva pochi mesi, era il millenovecentosettantuno. Alexandra l’aveva partorito al Policlinico Gemelli, a Roma, e dopo due […]

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 4 agosto 2018
Eftimios 9/41. L’ho cullato tutta una notte ma non l’ho preso in braccio. Aveva pochi mesi, era il millenovecentosettantuno. Alexandra l’aveva partorito al Policlinico Gemelli, a Roma, e dopo due mesi era ripartita per Bono, in provincia di Sassari, in Sardegna. Insegnava matematica e scienze nella scuola media di quel paesino dell’entroterra, del quale ricordo solo la casa dove abitava una stanza, la proprietaria in nero che una sera fece il ‘carasau’, il pane leggero come un piatto croccante come un bacio di mattina, e la lattuga croccante pure lei: quando le versavi sopra un filo d’olio subito s’invenava del...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi