Alias
Eizenstejin, l’occhio estatico
Mostra Al Centre Pompidou la riscoperta i un maestro del cinema attraverso la rassegna dei film, le sperimentazioni teatrali ei progetti mai realizzati. Pubblichiamo parte dell'introduzione al catalogo di Ada Ackerman curatrice della mostra
"Sciopero" (1925)
Mostra Al Centre Pompidou la riscoperta i un maestro del cinema attraverso la rassegna dei film, le sperimentazioni teatrali ei progetti mai realizzati. Pubblichiamo parte dell'introduzione al catalogo di Ada Ackerman curatrice della mostra
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 febbraio 2020
Sergej Ėjzenštejn, regista e teorico simbolo glorioso del cinema russo e sovietico, è stato molto più che un cineasta. Inventore di un vero e proprio linguaggio visuale, già a partire dall’inizio degli anni Venti non ha mai smesso di confrontarsi con la storia e l’archeologia dei media e delle arti: dall’architettura alla pittura, dalla scultura alla fotografia, dalla letteratura al teatro, dal disegno al cinema. Teorico e collezionista, lettore e disegnatore, nel corso di tutta la sua vita non ha mai smesso di ridefinre i contorni della storia dell’arte, spesso sfumandoli e oltrepassandoli. La mostra presentata al Centre Pompidou-Metz, L’oeil...