Visioni

El Conde de Torrefiel, fare teatro sul confine per interrogare la realtà

El Conde de Torrefiel, fare teatro sul confine per interrogare la realtàUltraficción nr. 1, foto di Claudia Borgia e Lisa Capasso

Palcoscenico Una conversazione con la compagnia catalana intorno a «Ultraficción», primo capitolo di un nuovo spettacolo

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 19 agosto 2021
Lucrezia ErcolaniSANTARCANGELO
«Il teatro senza conflitto non esiste, è un concetto molto antico che credo sarà sempre vero». Tanya Beyeler, metà della compagnia catalana El Conde de Torrefiel insieme a Pablo Gisbert, riporta all’antichità un linguaggio scenico che sembrerebbe invece scrutare in un futuro distopico. Nel loro teatro le convenzioni vengono sottoposte a critica, si può fare a meno persino degli attori e della messa in scena, ma non manca un’estetica rigorosa e il gusto per un’ironia dal sapore situazionista. Ed è stata proprio la creazione di una situazione quella a cui abbiamo assistito allo scorso festival di Santarcangelo: nello spettacolo Ultraficción...

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