Internazionale
Elezioni farsa in Mauritania, la rivolta pacifica degli haratin
Altro che primo passaggio di potere democratico dal 1960 Per Ghazouani vittoria contestata e blindata con la repressione. Biram Dah Abeid, lo storico leader anti schiavista che guida l’opposizione grida al colpo di stato. «Stranieri» nel mirino, oltre cento arresti. Chiuse le sedi dell'opposizione
Raduno elettorale a sostegno del candidato «presidenziale» Mohamed Ould Ghazouani, poi proclamato vincitore – Afp
Altro che primo passaggio di potere democratico dal 1960 Per Ghazouani vittoria contestata e blindata con la repressione. Biram Dah Abeid, lo storico leader anti schiavista che guida l’opposizione grida al colpo di stato. «Stranieri» nel mirino, oltre cento arresti. Chiuse le sedi dell'opposizione
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 29 giugno 2019
Le elezioni in Mauritania dello scorso 22 giugno si sono concluse con l’esito preannunciato, la vittoria del candidato Mohamed Ould Ghazouani, vicino all’ex-presidente Abdel Aziz. Il voto, che avrebbe dovuto celebrare il primo passaggio democratico di poteri dal 1960, sarebbe stato in realtà solo uno squallido passaggio di consegne, con una bassa affluenza alle urne: appena il 62,68% degli aventi diritto. DOMENICA 23 GIUGNO, Ghazouani si è autoproclamato vincitore al primo turno prima che la Commissione elettorale pubblicasse in tempi record i risultati definitivi. Nella capitale Nouakchott e in altre città del paese sono esplose le proteste dei sostenitori degli...