Internazionale

Venezuela, «Elezioni in 8 giorni», al dialogo l’Europa preferisce l’ultimatum

Venezuela, «Elezioni in 8 giorni», al dialogo l’Europa preferisce l’ultimatumManifestazione in sostegno al presidente Maduro durante il suo discorso al Miraflores, Caracas – Afp

Venezuela Macron, Merkel e Sanchez minacciano di riconoscere presidente l’autoproclamato Guaidó. E Bruxelles si accoda. Snobbato il negoziato di Messico e Honduras accolto da Caracas

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 27 gennaio 2019
Ci hanno pensato Francia, Spagna e Germania a risollevare le quotazioni di Juan Guaidó, dopo lo smacco ricevuto giovedì in sede di Organizzazione degli Stati americani, dove la mozione per riconoscerlo come presidente legittimo del Venezuela non aveva ottenuto la maggioranza tra i membri. In suo soccorso, però, è giunto l’ultimatum a Maduro lanciato ieri da Emmanuel Macron, Pedro Sánchez e Angela Merkel: se, hanno dichiarato, entro otto giorni non verranno convocate elezioni «eque, libere, trasparenti e democratiche», i loro paesi riconosceranno Guaidò come presidente ad interim del Venezuela. «Il popolo venezuelano deve poter decidere liberamente il suo futuro», ha...

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