Alias Domenica
Elkins, così combatto il canone nord-atlantico
Scrivere storie dell'arte Contro il conformismo degli «Octoberists» (Krauss, Foster), l’americano James Elkins sceglie le «periferie» e il modello aperto dei social network: The End of Diversity in Art Historical Writing, da De Gruyter
Tetsugoro Yorozu, Nude Beauty, 1912, Tokyo, The National Museum of Modern Art
Scrivere storie dell'arte Contro il conformismo degli «Octoberists» (Krauss, Foster), l’americano James Elkins sceglie le «periferie» e il modello aperto dei social network: The End of Diversity in Art Historical Writing, da De Gruyter
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 17 gennaio 2021
Conosciuto in Italia soprattutto per il suo fortunato Dipinti e lacrime. Storie di gente che ha pianto davanti a un quadro, James Elkins è senz’altro tra i più influenti e discussi studiosi di arte e storia dell’arte degli ultimi decenni. La sua produzione, tanto ampia quanto eterogenea, decisamente irrispettosa delle rigide categorie (gerarchie) e cronologie che organizzano, e non di rado affliggono, gli studi storico-artistici nel nostro paese, affronta questioni di cultura visuale e di teoria della critica, di semiotica delle arti e di storia culturale, interrogando con piglio vivace e curioso aspetti e figure del passato e del presente...