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Elogio dell’epopea della ricostruzione e del lavoro

Elogio dell’epopea della ricostruzione e del lavoroDisoccupati in fila alla mensa popolare, Chicago, 1931

Il New Deal oggi Fu la capacità progettuale collettiva che rese immensa l’anima trasformativa del New Deal. L’assumere drammatici problemi morali, quali la sofferenza umana, in quanto tout court problemi politici era una tradizione politica anglosassone che interpretava gli eventi sociali nei terreni di contesa innanzitutto morale tra vittime, oppressori, riformatori. Tale assunzione venne riprodotta al fine di ridisegnare radicalmente la “forma di vita” dominante

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 1 maggio 2020
Nella ricorrenza del Primo Maggio dobbiamo sapere che, di fronte alla dolorosa recessione in cui siamo entrati in conseguenza della pandemia, non bastano pur essenziali politiche monetarie ultraespansive volte a dilatare la liquidità e i trasferimenti. Ma occorre che le istituzioni pubbliche inventino a scala europea una radicale “capacità progettuale” di creazione di lavoro, analoga a quella del New Deal di Roosevelt. Quella incredibile “capacità progettuale” costruita sull’idea-cardine che alle persone si dovesse dare non un sussidio ma un lavoro con una paga adeguata (“con tutti i valori materiali e spirituali che esso comprende”), come leva per risollevare la collettività...

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