Cultura

Elvis, una fragile icona proletaria per smentire il sogno americano

Elvis, una fragile icona proletaria per smentire il sogno americanoUn ritratto di Elvis Presley – foto Ap

L'anniversario Morì a Memphis il 16 agosto 1977 a 42 anni, i libri di Sally A. Hoedel e James L. Dickerson lo ricordano. Attraverso decine di interviste, il profilo dell’uomo emerge oltre la soglia del mito

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 13 agosto 2022
«Alla fine mi sono stancato di tutto. La donna che amavo, Priscilla, se n’era andata. La musica non la sentivo più mia. Nemmeno io ero più me stesso. Ero solo un fantoccio. Gli amici mi stavano spremendo come un limone. Me ne sono andato e non mi è dispiaciuto. Mi drogavo… volevo uscirne. C’era un tizio di nome Sebastian Haff, un imitatore di Elvis, il migliore. Ha preso lui il mio posto. Aveva problemi di cuore e anche a lui piacevano le droghe. È stato lui a morire, non io. E io ho preso il suo posto». ELVIS PRESLEY non...

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