Cultura

Emanuele Severino. L’ordine dell’essere e l’incerto destino

Emanuele Severino. L’ordine dell’essere e l’incerto destinoEmanuele Severino – foto di Alessandro Carpentieri

Addii Scompare all’età di 90 anni il filosofo teoretico e accademico dei Lincei. Dopo il congedo dalla Cattolica, è stato docente a Ca' Foscari di Venezia e al San Raffaele di Milano. Nelle sue lezioni, con la voce bassa e un lieve ma inconfondibile accento lombardo, iniziava a smontare ciò che per lui era il «canone» della filosofia occidentale

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 gennaio 2020
Emanuele Severino aveva una voce profonda e potente, dotata di una musicalità ipnotica, che sapeva ammaliare gli ascoltatori. Parlava adagio, ma non troppo lentamente, e le pause erano scandite da un particolare modo di far schioccare le labbra e il palato che, una volta udito, non era facile da dimenticare. Questi intervalli servivano a segnare il ritmo, a far prendere fiato e a riorganizzare le idee a chi fin lì era giunto. Non certo a rivelare un’esitazione del pensiero che sembrava fluire nelle sue parole con continuità e consecutività inesorabili. Il ricordo di Severino inizia dalla voce, perché è certo...

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