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Emilia Romagna al voto, il vuoto della politica e i due ceti medi
IL GIORNO DEL GIUDIZIO Il M5S ha fatto di tutto per rendere la contesa elettorale ancor più incerta, con una scelta che riflette l’autoreferenzialità di un movimento che rischia di liquefarsi
Stefano Bonaccini
IL GIORNO DEL GIUDIZIO Il M5S ha fatto di tutto per rendere la contesa elettorale ancor più incerta, con una scelta che riflette l’autoreferenzialità di un movimento che rischia di liquefarsi
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 26 gennaio 2020
Il giorno del giudizio è dunque arrivato: per Stefano Bonaccini, per il centro-sinistra, in Emilia-Romagna e nel paese, ma anche per il centro-destra. Se contassero solo i risultati, il governatore candidato «incumbent» avrebbe i numeri dalla sua e molto di cui andare giustamente fiero. Una delle regioni meglio amministrate del paese, uno dei governatori con il più alto indice di gradimento in Italia, una candidata sfidante senza esperienza di governo. Inoltre, se anche l’Emilia-Romagna è divenuta «contendibile», è pur vero che qui il centro-sinistra mantiene un rilevante consenso: alle Europee del 26 maggio scorso il Pd e i suoi alleati...