Alias Domenica

Empatia e nudità dell’allestimento

Empatia e nudità dell’allestimentoL'architetto veneziano Carlo Scarpa al tavolo da lavoro

Philippe DuboŸ, «Carlo Scarpa. L’arte di esporre», Johan & Levi Klee alla Biennale ’48, Bellini al Ducale nel ’49, Mondrian alla Gnam, ’56... L’architetto veneziano dialogava fitto e cresceva con i «suoi» artisti

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 3 aprile 2016
Attorno al nome di Carlo Scarpa (Venezia, 1906 – Sendai, Giappone, 1978), autore di allestimenti fra i più apprezzati del Novecento italiano, si è ormai generato un alone di leggenda. Merito doppio, probabilmente: di un’intramontabile seduzione delle sue soluzioni e di una vicenda critica che non accenna a affievolirsi. Ora sull’architetto riprende la parola Philippe Duboÿ, in un volume opportunamente tradotto dal francese da Johan & Levi (Carlo Scarpa. L’arte di esporre, prefazione di Patricia Falguières, traduzione di Rossella Rizzo, pp. 268, euro 25,00). Si scopre che tutto ha inizio con un radicamento, «forse sono proprio nato veneto», «c’è un...

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