Energie del futuro: c’è chi cambia aria e chi resta ancorato al fossile
La fastidiosa rissa che il ministro Cingolani vorrebbe innescare a proposito del nucleare potrebbe avere pretese nascoste a tutela del potente mondo degli affari che guarda con fastidio e non […]
La fastidiosa rissa che il ministro Cingolani vorrebbe innescare a proposito del nucleare potrebbe avere pretese nascoste a tutela del potente mondo degli affari che guarda con fastidio e non […]
Errata Corrige
Richiesta di Precisazione
In merito all’articolo “Energie del futuro: c’è chi cambia aria e chi resta ancorato al fossile”, a firma di Mario Agostinelli del 16 dicembre 2021 (inserto ExtraTerrestre de Il manifesto), Eni precisa che è falso che l’obbiettivo di riduzione delle emissioni da parte Eni al 2050 sia pari all’80% (vecchio target superato).
L’obiettivo è infatti il loro completo abbattimento, sia dai processi industriali che dai prodotti e dal loro consumo da parte dei clienti, con obiettivi intermedi specifici di riduzione al 2030 e al 2040: una strategia grazie alla quale l’autorevole Transition Pathway Initiative ha collocato Eni in posizione di leadership non solo nell’oil&gas, ma dell’intero settore energetico, come corretto allineamento all’obiettivo climatico degli 1,5 gradi (rispetto a questo obiettivo, solo 14 aziende su 140 analizzate sono risultate allineate).
Inoltre, notiamo come nell’articolo non si faccia alcun riferimento alla forte crescita di Eni nell’ambito delle rinnovabili, dove nel 2021 raggiungiamo gli 1,2 GW di capacità rinnovabile in esercizio, con oltre 10 GW di progetti identificati in fase di sviluppo, di cui 5 GW in esercizio, in costruzione o in fase avanzata di sviluppo (con obiettivi di oltre 6 GW installati al 2025 e oltre 15 GW al 2030).
Per quanto riguarda le fonti tradizionali, la strategia prevede un loro progressivo declino con il gas che prevarrà nettamente nel mix sul petrolio e verrà decarbonizzato. Si prega di pubblicare questa nostra precisazione. Grazie.
Ufficio Stampa Eni
Risposta
In merito: il completo abbattimento non è assolutamente conseguito sulla base di mancate emissioni, ma di sequestro e scambi che vengono previste anche nell’aggiornamento all’ultimo piano industriale presentato. Peraltro “emissioni nette zero” non equivale a “emissioni zero” il che può avere l’effetto di una cortina fumogena per un’azione climatica insufficiente. Per quanto riguarda i target di rinnovabili essi sono collocati per lo più fuori dai confini nazionali.
Mario Agostinelli