Lavoro

«Eni non può lasciare l’Italia»

«Eni non può lasciare l’Italia»Il Petrolchimico di Gela

Energia Oggi lo sciopero nazionale del gruppo: i lavoratori temono una possibile delocalizzazione. Da Gela fino a Roma, le proteste nel campione dei fatturati italiani. Oggi un sit-in alla Camera. Camusso: «Renzi viene in Sicilia? Non faccia una visita di solidarietà, ma si comporti come il principale azionista dell’azienda»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 29 luglio 2014
Ventimila persone a Gela, e oggi lo stop degli impianti Eni di tutta Italia. Una protesta così forte nel gruppo non ha precedenti negli ultimi anni, e va tenuto conto del fatto che il colosso energetico è il gruppo italiano che fattura di più in assoluto, ha un enorme peso sul piano politico e anche geo-politico, è controllato dal governo. Tutti elementi che rendono questa vertenza particolarmente delicata: i sindacati, la popolazione di Gela, le famiglie guidate dal sindaco del comune siciliano si dicono preoccupate per la possibilità che l’azienda smobiliti il suo petrolchimico, cui è legato il destino di...

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