Entrare nella zona «no comfort» di Carlos Vermut
Carlos Vermut
Visioni

Entrare nella zona «no comfort» di Carlos Vermut

Cinema Al Torino Film Festival la personale cult di un regista che apre disturbanti scenari futuri tra virtuale e reale
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 30 novembre 2022
L’insostenibile quarto d’ora finale dei suoi film non fa di Carlos Vermut un appartenente al genere horror. Si potrebbe piuttosto pensare a lui come a un veggente del cinema, un decodificatore scientifico della percezione sensoriale, un magnifico attraversatore dei deprimenti anni duemila. I suoi film presentati in una personale sono il cult del Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre). Nei suoi interni marroncini, il colore dell’ombra, del silenzio, del mistero e del sangue rappreso, personaggi di poche parole, evocano profonde tragedie. Alba è una bambina che non vuole essere fotografata, un handicap in un film, si rischia l’assenza...

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