Alias Domenica

Enzensberger, memorie-collage

Enzensberger, memorie-collageSigmar Polke «Menschenslange» (serpente umano), part., 1976

"TUMULTO", DA EINAUDI L’Hans Magnus Enzensberger gentleman di oggi deve sdoppiarsi per ritrovare il sé giovanile, enfant terrible nella Berlino degli anni sessanta

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 1 maggio 2016
Dalla copertina del libro ci guarda un irriverente signore dall’aria giovane, che tuttavia ha superato da un pezzo la trentina, un casco di capelli biondi da paggio, stravaccato su una sedia da ufficio anni sessanta, una gamba che scavalca il bracciolo, il tavolo da lavoro inondato di fotografie e di carte, sullo sfondo la libreria, davanti ad essa una macchina da scrivere. È lui, non ci sono dubbi, sebbene l’Enzensberger di oggi, con il suo aspetto di raffinato gentleman europeo, sembri quasi agli antipodi dell’enfant terrible che negli anni sessanta a Berlino Ovest scandalizzava i benpensanti tedeschi insieme a Rudi...

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