Visioni
Enzo Gragnaniello e Tony Cercola «Ha fuso una cultura millenaria con suoni neri»
Nero a metà Amici e collaboratori per anni di Pino Daniele, lo raccontano così: «I musicisti stranieri lo vedevano in modo diverso da noi, erano colpiti dal suo modo di tenere dentro le radici partenopee»
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/01/05/cercola
Nero a metà Amici e collaboratori per anni di Pino Daniele, lo raccontano così: «I musicisti stranieri lo vedevano in modo diverso da noi, erano colpiti dal suo modo di tenere dentro le radici partenopee»
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 6 gennaio 2015
Adriana PolliceNAPOLI
«È stato un mio grande amico, eravamo compagni di scuola alle elementari. Io ero grosso, stendevo i ragazzi, lui era grassottello e ci si sedeva sopra per neutralizzarli durante le lotte in cortile. In terza elementare mi regalò un pupazzo di Babbo Natale, mi vedeva povero»: Enzo Gragnaniello ricorda l’amico Pino Daniele e i loro percorsi differenti sulla scena partenopea. «Io suonavo con il gruppo Banchi Nuovi, eravamo una formazione politica e facevamo canzoni di lotta. Lui già incideva dischi in un circuito ufficiale. I brani di Pino prodotti a Napoli però, come Donna Cuncetta o Chi tene ‘o mare...