Cultura

Enzo Mazzi, quell’inquieta eredità di uomo di frontiera

Enzo Mazzi, quell’inquieta eredità di uomo di frontiera1969, don Enzo Mazzi, estromesso dalla parrocchia dell’Isolotto celebra la Messa in piazza

Il ricordo La raccolta di interventi «Compagni di cammino» per Libri liberi. A dieci anni dalla scomparsa del parroco dell’Isolotto, sacerdote e ribelle, tra il Sessantotto e il Vaticano II. Una storia riemersa nelle piazze per la pace come nei Social forum degli anni 2000

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 30 ottobre 2021
Sono passati dieci anni dalla morte di Enzo Mazzi, sacerdote, ribelle, uomo di frontiera. Al parroco dell’Isolotto, il quartiere operaio costruito da La Pira, «quel don (da dominus) non gli si addiceva e preferiva essere chiamato Enzo». A ricordarlo è Luciana Angeloni, che lo aveva conosciuto alla fine degli anni Cinquanta, poco dopo il suo approdo, in quella periferia di Firenze di recente costruzione. A lei dobbiamo anche alcune delle pagine più lucide, ma anche più affettuose del libro con cui la comunità ha ricordato Mazzi nel 2018. Torna a rinverdire la memoria il libro Compagni di cammino. Verso l’esodo...

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