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Epstein e il cinema a venire

Epstein e il cinema a venire

Libri di cinema Chiara Tognolotti, «La caduta della casa Usher» (La Chute de la maison Usher, Jean Epstein, 1928). Fotogenie, superfici, metamorfosi, da Mimesis

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 agosto 2020
«Perché raccontare storie?» chiedeva il giovane Jean Epstein nel 1921 nel suo libro Bonjour Cinéma. «Non ci sono storie. Non ci sono mai state storie. Non ci sono che situazioni, senza capo né coda: senza inizio, senza nucleo, senza fine; senza dritto e senza rovescio; si possono guardare in tutti i sensi…». Il libro, ricco di grafiche indisciplinate e creative, fotografie, poesie, fotomontaggi, è un assaggio di pensieri vivi, lucidi quanto appassionati, sul cinema. Autore-pensatore Epstein, regista e scrittore, esploratore dell’ineludibile novità di questo medium che ci svela il mondo nel suo continuo muoversi e mutare, senza linearità e cornici...

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